__0005_controlli-su-opere-e-edifici-esistenti

Controlli su edifici esistenti in calcestruzzo

BANNER LOGO_150dpi (1)

La Geotest srl si avvale di tecnici specializzati nel campo della diagnostica strutturale rappresentando un supporto specialistico per i tecnici impegnati nella valutazione della sicurezza strutturale di strutture nuove ed esistenti.

La Geotest srl grazie alle competenze specifiche e all’utilizzo di attrezzature all’avanguardia è in grado di fornire al committente informazioni inerenti alle caratteristiche dei materiali ed ai dettagli costruttivi di strutture in calcestruzzo muratura ed acciaio

RILIEVO GEOMETRICO E STRUTTURALE 

Rilievo riferito alla geometria complessiva degli elementi strutturali e non strutturali, con particolare attenzione alle modifiche intervenute nel tempo, e con annotazione dello stato di conservazione e della qualità dei materiali e degli elementi costruttivi. Tramite anche un confronto con eventuali elaborati grafici originari del manufatto. L’obiettivo è quello di individuare l’esatta geometria delle sezioni di carpenteria.

D.M. 17 gennaio 2018, Aggiornamento delle “Norme tecniche per le costruzioni” paragrafo 8.5.2.

Circolare C.S.LL.PP. 21 gennaio 2019, n.7 “istruzioni per l’applicazione dell’ Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018 paragrafo 8.5.2”

PROVE MAGNETOMETRICHE

Indagine finalizzata alla localizzazione delle barre d’armatura di elementi in calcestruzzo armato. Tale prova, del tutto invasiva, è anche un’attività fondamentale da svolgere preliminarmente a prove che necessitano di evitare le barre per essere eseguite, è il caso di carotaggi, prove sonreb, prove di pull-out.

Grazie all’ausilio di strumentazione all’avanguardia, si può pervenire ad una stima sia lo spessore del copriferro che il diametro delle barre. E’ comunque sempre conveniente eseguire in abbinamento a tali prove piccoli saggi localizzati per verificare e tarare le misure magnetiche nonché per indagare l’eventuale presenza di un doppio strato di barre.

BS 1881-204, Testing concrete. Recommendations on the use of elecreomagnetic covermeters.

PRELIEVO DI CAMPIONI CON CAROTATRICE

Prova finalizzata al prelievo di campioni cilindrici di calcestruzzo mediante carotatrice elettrica dotata di corona diamantata. I campioni ottenuti a seguito del prelievo possono essere sottoposti in laboratorio a determinazione della resistenza a compressione, del modulo elastico, della resistenza a trazione indiretta, massa volumica, permeabilità, profondità di carbonatazione e il profilo di penetrazione degli ioni cloruro ecc..

UNI EN 12504-1 Prove sul calcestruzzo nelle strutture – Parte 1: Carote – Prelievo, esame e prova di compressione.

UNI EN 12390-1 Prova sul calcestruzzo indurito – Parte 1: forma, dimensioni e altri requisiti per provini e per casseforme.

DETERMINAZIONE DELLA PROFONDITÀ DI CARBONATAZIONE

Tale prova fornisce informazioni utili in merito alla protezione del calcestruzzo per le armature. Lo spessore di calcestruzzo carbonatato è rappresentativa della parte di calcestruzzo con PH superiore a 9,2 che non svolge più azione passivante per le armature. La reazione di carbonatazione inizia dalla parte corticale, dalla superficie esterna del calcestruzzo per procedere via via verso le parti più interne. Per l’esecuzione della prove è impiegato un reagente, la fenolftaleina, che vira al rosso al contatto con materiale il cui pH sia maggiore di circa 9,2 e rimane incolore per valori di pH minori. Solo il calcestruzzo che è colorato ha un’alcalinità sufficiente a fornire la passività per l’acciaio.

Lo spessore dello strato carbonato di calcestruzzo in opera può essere determinato su carote prelevate in sito oppure in laboratorio su frammenti di calcestruzzi degradati e quindi soggetti ad un facile distacco o su elementi per cui viene provocato il distacco, su polveri prelevate da strutture di calcestruzzo indurite.

Le prove effettuate su frammenti o su polveri, a differenza di quelle svolte su carote, danno un’indicazione meno precisa dello stato di carbonatazione.

ANALISI DEL PROFILO DI PENETRAZIONE DELLO IONE CLORURO E ANALISI QUANTITATIVA DELLO IONE CLORURO

ANALISI DEL PROFILO DI PENETRAZIONE DEGLI IONI CLORURO

Tale prova fornisce informazioni utili in merito alla protezione del calcestruzzo per le armature. La misura dello strato di calcestruzzo penetrato dagli ioni cloruro consente di stabilire il livello di degrado del manufatto, individuando lo stato di avanzamento della corrosione del metallo (armatura). Gli ioni cloruro possono portare alla distruzione del film di passività che ricopre il metallo nelle condizioni originarie, agevolando la propagazione della corrosione. Tale meccanismo si manifesta con estrema frequenza soprattutto nelle zone costiere marine o sui viadotti, a causa del massiccio uso di sali da disgelo; o nei casi in cui via sia presenza di Sali nell’impasto originario del calcestruzzo; si possono avere infiltrazioni ad esempio nell’aggregato o nell’acqua, oppure all’uso di acceleranti clorurati per la presa. La determinazione del profilo di penetrazione dello ione cloruro permette di individuare la linea di separazione fra zona penetrata e quella non ancora contaminata dagli ioni cloruro. La profondità di penetrazione degli ioni cloruro è rilevata lungo la linea di demarcazione dove il cambiamento di colore è visivamente percettibile (la zona più chiara è quella penetrata dagli ioni cloruro). La quantificazione del contenuto degli ione cloruro penetrato nel calcestruzzo interessa tutto lo spessore del copriferro procedendo con profondità crescenti di 1 cm , il risultato viene espresso in termini di percentuale del contenuto di cloruri riferito alla massa del calcestruzzo

UNI EN 11747, Prove sul calcestruzzo indurito – determinazione della profondità di penetrazione degli ioni cloruro

UNI 14629, Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture di calcestruzzo – metodi di prova – determinazione del contenuto di cloruri nel calcestruzzo indurito.

PROVE SCLEROMETRICHE

Il metodo dell’indice di rimbalzo utilizza lo sclerometro per misurare l’energia elastica assorbita dal calcestruzzo a seguito dell’impatto di una massa battente standardizzata sulla superficie dell’elemento in prove. L’energia assorbita dal calcestruzzo espressa tramite l’indice di rimbalzo è correlata alla resistenza a compressione del calcestruzzo.

L’indice di rimbalzo è influenzato da numerosi fattori, tra cui: le condizioni di umidità del calcestruzzo in superficie (una superficie umida conduce ad un indice di rimbalzo più basso), la presenza di uno strato superficiale carbonatato (aumenta l’indice di rimbalzo), la tessitura superficiale (una superficie ruvida fornisce generalmente un indice di rimbalzo più basso), l’orientazione dello strumento rispetto alla verticale (sono disponibili fattori di correzione approssimati), l’età del calcestruzzo, la dimensione e il tipo degli aggregati. Se ne sconsiglia inoltre l’applicazione per calcestruzzi degradati, porosi, soggetti a fenomeni di spalling, carbonatati, se non previa rimozione dello strato più esterno.

UNI EN 12504-2:2012 Prove sul calcestruzzo nelle strutture. Parte 2: prove non distruttive. Determinazione dell’indice sclerometrico.

PROVE ULTRASONICHE

Il metodo basato consiste nel determinare la velocità di propagazione di ultrasuoni all’interno del calcestruzzo. Tale velocità dipende dalla densità del materiale, dal modulo elastico e dal coefficiente di Poisson. In prima approssimazione la velocità di propagazione è proporzionale alla radice quadrata del modulo elastico ed inversamente proporzionale alla radice quadrata della densità. Entro i limiti in cui queste leggi possono essere estese ad un materiale eterogeneo come il calcestruzzo, è possibile utilizzarle per valutare il modulo elastico le costanti elastiche del calcestruzzo in esame.

La resistenza a compressione è stimata in base alla velocità di trasmissione degli ultrasuoni, ipotizzando la validità di una relazione di proporzionalità tra resistenza a compressione e modulo elastico, utilizzando correlazioni sperimentali.

La velocità di propagazione delle onde elastiche è influenzata da diversi fattori, tra cui il contenuto d’umidità, la composizione della miscela ed il grado di maturazione. La determinazione della velocità deve tener conto della possibile presenza d’armature metalliche e di eventuali difetti macroscopici. Per ridurre il rischio che il fascio di ultrasuoni percorra armature metalliche è opportuno, preliminarmente all’esecuzione della prova, localizzare le armature stesse mediante dispositivi magnetici. Combinata con altri metodi, come lo sclerometro, permette di stimare la resistenza a compressione del calcestruzzo.

UNI EN 12504-4 Prove sul calcestruzzo nelle strutture. Parte 4: determinazione della velocità di propagazione degli impulsi ultrasonici.

TERMOGRAFIA

La termografia e, nello specifico, l’Indagine termografica è una tecnica diagnostica non distruttiva (NDT – Non Destructive Test) che, servendosi di una speciale camera, misura le radiazioni infrarosse (IR) dell’elemento in esame e le trasforma in radiazioni termiche determinandone la temperatura superficiale.

Nell’edilizia gli impieghi della termografia e, quindi, dell’Indagine termografica sono finalizzati alla ricerca delle anomalie termiche e, frequentemente, nei casi quali: composizione e tessiture murarie; individuazione degli elementi strutturali degli edifici in cemento armato; orditura travetto di solaio, etc.; lesioni strutturali; distacchi dell’intonaco; lastre di rivestimento di parametri murari; particolari architettonici inglobati nelle pareti e mascherati da interventi successivi (come ad esempio tamponatura di aperture, finestre, etc)

PROVE PULL OUT

La prova permette di determinare la forza di estrazione del calcestruzzo indurito per mezzo di un inserto pre-inglobato nel getto o post-inserito nel calcestruzzo indurito. La prova può essere effettuata anche senza raggiungere la rottura ma per la verifica della resistenza all’estrazione per un carico definito. Le informazioni fornite sono relative allo strato corticale del elemento indagato, vengono così date informazioni sul copriferro utili per lo studio della durabilità dell’opera in termini di resistenza agli attacchi chimici e ambientali.

I tasselli utilizzati sono a espansione geometrica controllata al fine di eliminare le tensioni tangenziali sulla superficie laterale e non tasselli post inseriti destinati ad altro uso. La forza di estrazione è rappresentativa di uno stato di sollecitazione complesso, ma il suo valore è correlabile con la resistenza a compressione. Può essere utilizzata, opportunamente tarata in base ai dati ottenuti con le prove a compressione su carote, per una valutazione estesa su più elementi della qualità del calcestruzzo e quindi ottenere maggiori informazioni sulla struttura in esame.

UNI EN 12504-3, Prove sul calcestruzzo nelle strutture – Parte 3 : determinazione della forza di estrazione

PRELIEVO DI BARRE DI ARMATURA

Tramite il prelievo di campioni di armatura e le successive prove in laboratorio è possibile determinare la resistenza allo snervamento, a trazione e l’allungamento percentuale. Il campione prelevato è ripristinato mediante saldatura di nuova barra.

UNI EN 10002-1/2004
UNI EN 15630-1

PROVE ECOMETRICHE SU PALI DI FONDAZIONE

Il metodo ecometrico (test di integrità a bassa intensità di energia) sfrutta la propagazione delle onde elastiche all’interno del calcestruzzo costituente il palo oggetto di prova, al fine di stimare la lunghezza dello stesso e valutare l’eventuale presenza di difetti al suo interno. Il test si può applicare a tutti i pali di fondazione di cemento armato, sia del tipo costruito in opera o infisso, a sezione circolare o meno, inclinato o dritto, ove la testa sia accessibile.

Il test è condotto generando all’interno del palo un onda elastica di compressione applicando sulla testa dello stesso dei colpi mediante martello strumentato; l’onda elastica così generata si propaga all’interno del palo e ritornando in superficie è rilevata mediante un accelerometro. L’analisi del segnale rilevato dall’accelerometro permette la stima della lunghezza del palo e l’individuazione di eventuali difetti.

Oltre al fatto che i pali siano facilmente accessibili agli operatori, per ottenere i migliori risultati possibili è fondamentale che la superficie sia priva d’acqua e che la testa del palo sia perfettamente liscia nelle aree di battuta e di posizionamento dell’accelerometro. Infatti, se le misure in cantiere non sono significative, ogni successiva interpretazione risulterà priva di fondamento.

PROVE CROSS HOLE SU PALI DI FONDAZIONE

Lo scopo dell’analisi ultrasonica Cross-Hole è quello di valutare la profondità effettiva delle strutture di fondazione, la loro integrità, l’omogeneità del materiale che le costituisce e l’assenza di difetti costruttivi quali vespai, dilavamenti, restrizioni intrusioni di materiale.

La tecnica dell’analisi si fonda sullo studio della propagazione degli impulsi di vibrazione meccanica lungo una serie di traiettorie all’interno della struttura da esaminare (generalmente tre).

Tale metodologia si basa sul principio che nel calcestruzzo di buone caratteristiche meccaniche, integro, omogeneo e compatto, si hanno velocità di propagazione degli impulsi di vibrazione ben definite e di valore elevato (3500-4500 m/s).

L’emissione e la ricezione degli impulsi di vibrazione avviene per mezzo di due sonde, una emittente e l’altra ricevente, che si muovono su comando dell’operatore all’interno delle strutture in esame, utilizzando tubi di diametro conveniente, opportunamente previsti allo scopo e quindi inseriti ed inglobati nel calcestruzzo in fase di getto.

Le sonde si muovono in fori distinti e paralleli mantenendosi sulla stessa congiungente orizzontale o con un opportuno sfasamento. Il materiale indagato è quello compreso fra la sonda emittente e la sonda ricevente.

La sonda emittente, nel muoversi all’interno della struttura, emette in continuazione (con una opportuna cadenza regolabile) impulsi di vibrazione che sono captati dalla sonda ricevente. L’unità di acquisizione elabora in tempo reale i dati acquisiti e fornisce il grafico delle velocità ultrasoniche misurate in funzione della profondità del palo.

Il risultato della prova consiste in una diagrafia che permette di rilevare visivamente eventuali difetti del palo lungo il fusto.

Altre prove in sito

Affidati agli esperti di GEOTEST SRL!

Non esitare a contattarci per informazioni o per richiedere un preventivo personalizzato.

Menu