I monitoraggi strutturali permettono di avere indicazioni in merito all’evoluzione nel tempo del comportamento di una struttura al fine di individuare la condizione della stessa, l’eventuale presenza di danni strutturali già innescati e la loro evoluzione nel tempo.
Il controllo strumentale può riguardare sia grandezze fisiche direttamente legate alla struttura, quali spostamenti rotazioni, deformazioni, accelerazioni, ecc che parametri ambientali quali ad esempio temperatura ed umidità; questi ultimi, pur non essendo direttamente connessi al comportamento strutturale, ne infulenzano le grandezze fisiche ad esso collegate e la loro evoluzione nel tempo. A seguito di ciò la durata di un monitoraggio strutturale è generalmente non inferiore a 12 mesi.
L’acquisizione delle grandezze da monitorare può avvenire sia mediante strumenti meccanici che per mezzo di trasduttori elettrici che convertono la grandezza fisica in segnale elettrico a sua volta acquisito da centraline di acquisizione dati. In quest’ultimo caso, la frequenza di acquisizione è variabile in relazione alla grandezza da monitorare e a quella che si stima possa essere la sua evoluzione nel tempo.
Le grandezze fisiche monitorabili sono molteplici, tra tutti, quelle indagate abitualmente sono spostamenti, rotazioni, deformazioni, stato tensionale e vibrazioni.